Quando Erodoto scrive le sue Storie, lo fa perché le gesta dei Greci e dei barbari non vadano perdute col tempo, così come i motivi per cui vennero a guerra tra loro. Tiziano Terzani -è il 1993- attraversa l'Asia da un capo all'altro senza prendere mai l'aereo, per rispettare l'aruspicio di un indovino e scoprire lo stile di vita dei Birmani, Cinesi e Laotiani. Ibn Battuta e Marco Polo percorrono una vastissima parte del pianeta, e passano alcuni decenni e alcune migliaia di chilometri fuori di casa. Mentre Immanuel Kant nell'arco della sua intera vita non ha mai messo un piede al di là di Königsberg. E se a Ford Prefect e Arthur Dent serve l'intera galassia da vagabondare in autostop o sulla Cuore d'Oro (insieme ad una astrofisica scappata "di casa", un robot depresso e il presidente bicefalo della Federazione Galattica), a Xavier De Maistre basta la propria camera per compiere il migliore dei viaggi in un periodo di 42 giorni.

Insomma, pare che qualcosa ci spinga sempre a partire, ad andare via.
Che sia bisogno di ignoto, desiderio di conoscenza o semplice evasione momentanea. "Quello che ci occorre- disse Harris -è un diversivo" scrive Jerome nel celebre attacco di Tre uomini a zonzo. Fuga, farsi rincorrere "dalla guerra che hai nel cuore", spleen, necessità fisica di cambiamento, d'essere altrove.

Eppure persino un nomade come Bruce Chatwin ha preso una casa da qualche parte nel mondo, un posto dove appendere il cappello (sebbene Duefiori sostenga che dove si appende il cappello è un attaccapanni; casa è... be', insomma, è altro).
E così eccoci al punto. Forse non possiamo fare a meno di avere delle radici. O almeno di un luogo in cui fermarci per un po', sederci davanti a una tazza di tè per raccontare agli altri cosa abbiamo visto.

Queste pagine, questo spazio virtuale, è come un posto dove appoggiare lo zaino per un momento, riguardare le vecchie foto, riascoltare musiche ingiallite, risistemare gli appunti, e raccattare il viaggio.
Prima di partire di nuovo.

A penzoloni sul picco Giewont, Zakopane.
Polonia
28 Luglio 2006
Stazione di Săcel, Romania, a due passi dall'Ucraina.
15 Aprile 2005
"Dunque il viaggio come persuasione."

Claudio Magris
Contatti: ronfodt@gmail.com